Massacro degli ALBINI in Africa per venderne le ossa: è MAGIA NERA!

25 Gennaio 2019 Vincenzo Abbate

Massacro degli ALBINI in Africa per venderne le ossa: è MAGIA NERA!

In Malawi, nascere albini può equivalere a una condanna a morteNegli ultimi quattro anni, almeno 21 persone con albinismo sono state uccise nel Paese dell’Africa sud orientale. Omicidi legati alla superstizione e a macabri rituali perché si ritiene che le parti dei loro corpi siano dotate di poteri magici. Attacchi del genere hanno avuto luogo anche in Mozambico, Tanzania e Sudafrica. Le loro ossa e gli arti degli albini vengono vendute nel mercato nero e, secondo un rapporto della Croce Rossa, gli stregoni arrivano a pagare fino a 75.000 dollari per il corpo di un albino.

L’albinismo, un’anomalia congenita dovuta alla totale o parziale deficienza di pigmentazione nella pelle, negli occhi e nei capelli, colpisce una persona su 20.000 al mondo ma è molto più comune nell’Africa sub-sahariana. In Malawi si stima che siano tra le 7.000 e le 10.000 persone, una ogni 1800. Ma, secondo la massima esperta delle Nazioni Unite sull’albinismo, Ikponwosa Ero, a causa delle violenze sono a rischio di “estinzione”. Dal novembre 2014 in Malawi si sono verificati decine di uccisioni, sequestri e rapine ai danni di persone con albinismo. Il 7 dicembre 2017 si sono perse le tracce di una bambina di due anni, Jean Ngwedula. A quanto pare il padre l’avrebbe venduta a un medico tradizionale che esegue riti propiziatori nel vicino Mozambico, uno dei paesi considerati – insieme a Repubblica Democratica del Congo, Sudafrica, Swaziland e Tanzania – un mercato per il commercio transfrontaliero di parti del corpo. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio e le indagini sono ancora in corso. Il 9 marzo 2018 Mark Lasambuka, un 22enne del villaggio di Nakawa, nel sud del Paese, è scomparso mentre si trovava in compagnia di un amico. Il suo corpo è stato ritrovato il 1° aprile.

Omicidi e rapimenti che, quasi sempre, rimangono impuniti. Rispetto a indagini su altri reati, quelle in cui le vittime sono persone con albinismo vanno avanti in modo assai lento. Secondo dati della polizia del Malawi e del ministero per la Giustizia e gli Affari costituzionali, negli ultimi quattro anni solo un caso di omicidio e un altro di tentato omicidio si sono conclusi con la condanna dei responsabili. Amnesty international, in un rapporto appena pubblicato, denuncia che la maggior parte dei crimini commessi nei confronti degli albini rimane impunita a causa di gravi inefficienze e ritardi nel sistema giudiziario. “Le autorità del Malawi devono urgentemente rivedere il sistema di giustizia penale per proteggere le persone con albinismo, che affrontano la persistente minaccia di essere uccisi per le loro parti del corpo in un paese in cui la stragrande maggioranza di questi orribili crimini rimane irrisolta e impunita”, la denuncia di Amnesty International. “Le persone con albinismo devono ricevere giustizia per questi vili crimini d’odio. Che ci voglia tanto tempo per svolgere indagini o per arrivare a processo è la prova evidente che il sistema giudiziario del Malawi non funziona”, ha dichiarato Deprose Muchena, direttore di Amnesty International per l’Africa meridionale.

13 giugno, durante una commemorazione in occasione della Giornata internazionale di sensibilizzazione sull’albinismo, il governo del Malawi ha assunto un positivo impegno per proteggere le persone con albinismo. Tuttavia – sottolinea il rapporto – per affrontare le cause di fondo dei crimini contro le persone con albinismo e prevenirne altri, è necessaria una strategia basata sull’educazione ai diritti umani e sulla crescita della consapevolezza. Per combattere l’ondata di violenze, l’associazione delle persone con albinismo in Malawi (Apam) ha annunciato che presenterà sei candidati alle elezioni presidenziali e parlamentari previste per il prossimo anno. “Continuiamo ad essere vittime di superstizioni, violenze, abusi o emarginazione politica”, ha affermato Overstone Kondowe, il presidente di Apam. “La nomina di persone con albinismo in posizioni chiave è anche un modo per lottare contro il pregiudizio”. “Vogliamo dimostrare – ha concluso Kondowe – che siamo molto di più che la nostra pelle”.

L’ultimo caso si è verificato nel distretto di Moatize, nel nord ovest del Mozambico. Un ragazzino di 17 anni è stato ucciso e barbaramente mutilato. I killer gli hanno amputato gambe e braccia, per portargli via le ossa, gli hanno tagliato i capelli e dopo avergli fracassato il cranio hanno strappato via il cervello. Un rituale macabro eseguito per foraggiare il fiorente mercato degli organi e di parti del corpo degli albini. Un business nato dall’ignoranza, da leggende popolari che, in Africa, sono diventate motivo di persecuzione nei confronti di quanti sono affetti da questa anomalia congenita della pigmentazione di pelle, peli e capelli.

I figli del diavolo

Nel Continente nero vengono chiamati “figli della luna“, “figli del diavolo” o “zeru zeru” (cioè “persone fantasma”) e sono oggetto di maldicenze e discriminazioni. C’è chi considera la loro nascita una maledizione divina abbattutasi sulla famiglia d’origine. Altri, invece, credono che essi siano il frutto del rapporto clandestino della madre con un uomo bianco. L’avversione sociale nei confronti degli albini è tale spingere i mariti a lasciare le mogli dopo il parto o le stesse donne ad abbandonare o uccidere il neonato. E nei rari casi in cui il bambino affetto da albinismo verrà accettato e cresciuto dai genitori, questi sarà comunque costretto a condurre una vita da emarginato, con difficoltà d’accesso all’istruzione e al mondo del lavoro e con l’ulteriore preoccupazione di doversi continuamente guardare le spalle per evitare di essere assassinato.

Magia nera

Ma, al netto della discriminazione nei confronti della diversità, sono le superstizioni a costituire il retroterra della persecuzione. La loro condizione di persone “maledette”, accresce l’aura di magia attorno agli albini, considerati dotati di poteri taumaturgici. Le frequenti mutilazioni sono propedeutiche al compimento di rituali di stregoneria. Gli arti, gli organi e persino la pelle vengono venduti per fabbricare talismani contro il malocchio o per curare malattie. Alcuni ritengono che violentare una donna “fantasma” sia un metodo efficacie per guarire dall’Hiv. Con la conseguenza che la vittima dello stupro, oltre a dover convivere con il trauma, sarà a sua volta contagiata e destinata a morire. Bere il sangue di queste persone, secondo un’altra credenza, renderebbe ricchi. Mentre le loro ossa conterrebbero oro. Persino i defunti vengono presi di mira. Secondo un dossier di Amensty International sul fenomeno in Malawi, tra il 2014 e il 2015 la polizia del Paese africano ha registrato “almeno 39 riesumazioni illegali di corpi di albini”.

Business macabro

Sull’ignoranza in breve tempo si è costruito un redditizio giro d’affari. C’è, infatti, chi è disposto a spendere sino a 2 mila dollari per assicurarsi la mano di un albino e 75 mila per l’intero corpo. Complici degli omicidi e delle mutilazioni sono spesso gli stessi familiari delle vittime, allettati dalle offerte di uomini facoltosi, avidi di completare la propria macabra “collezione“. Come al solito, insomma, sono la fame e la miseria a rendere l’uomo una bestia.

A dirigere il business sono spietate organizzazioni criminali, paragonabili a quelle dedite al narcotraffico. Diverse iniziative sono state adottate dai governi africani per arginare il fenomeno ma nessuna ha sortito gli effetti sperati. La risposta deve essere, infatti, soprattutto culturale. E infatti nell’aprile 2017 l’Esperto Indipendente sui Diritti Umani delle persone affette da albinismo delle Nazioni Unite in collaborazione con la Commissione Africana sui Diritti Umani, il Comitato Africano degli Esperti sui Diritti e Benessere del Bambino e altre organizzazioni come l’Unicef e l’Unesco hanno stilato un Piano Regionale d’Azione contro gli attacchi alle persone affette da albinismo, della durata di 5 anni. In programma sono previste iniziative e misure di sicurezza a breve e lungo termine. Uno dei punti chiave di questo piano è la promozione di campagne di sensibilizzazione sull’albinismo affinché si possano abbattere i miti e le superstizionicausate dall’ignoranza. Vengono ritenute anche essenziali delle campagne di educazione pubblica, supporti alle vittime e la distribuzione di creme solari protettive e trattamenti pre-cancro gratuiti.

 

Fonte: https://www.interris.it/sociale/albini-africani–il-massacro-di-cui-nessuno-parla

Fonte: https://www.fanpage.it/il-massacro-degli-albini-in-africa-uccisi-per-venderne-le-ossa-un-corpo-vale-75mila-euro/p3/

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