12 anni. Adescata via whatapp e violentata.

5 Dicembre 2019 Vincenzo Abbate

12 anni. Adescata via whatapp e violentata.

Adescata e Violentata a 12 anni nello spazio antistante al centro commerciale Quarto Nuovo da due ragazzi di 15 e 16 anni. Lucia (nome di fantasia) conosceva già uno dei due giovani, qualche ora prima aveva scambiato con lui dei messaggi su Whatsapp e si erano dati appuntamento lo scorso sabato pomeriggio nella zona delle giostrine all’esterno del grande parco commerciale. «Vieni – recitava il messaggio del ragazzino – devo dirti una cosa». Lucia, che frequenta le scuole medie in un istituto di Lago Patria, mai avrebbe pensato che quell’invito potesse celare quella che ora appare una strategia premeditata per costringerla presumibilmente ad avere dei rapporti sessuali con due ragazzi più grandi di lei. Pochi gli anni di differenza, ma a quell’età la percezione del mondo cambia in fretta e anche qualche mese in più o in meno rivestono un peso specifico enorme.

Lucia ha raccontato subito l’accaduto ai genitori che hanno presentato denuncia contro i due giovani alla Tenenza dei carabinieri di Quarto. Le indagini per appurare i fatti sono partite velocemente. Si agisce vista la tenera età delle persone coinvolte con il massimo riserbo e grande cautela. I due ragazzini presunti protagonisti delle violenze sono a piede libero in attesa degli accertamenti che stanno svolgendo i carabinieri. Gli uomini dell’Arma sono stati nel centro commerciale Quarto Nuovo per acquisire le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza, per verificare se le telecamere sono riuscite a cogliere i particolari raccontati dalla ragazzina. Era un sabato pomeriggio come tanti per Lucia, trascorso con le compagne di scuola come spesso avviene tra i ragazzi di quell’età all’interno del centro commerciale. Poi il messaggio dell’amichetto più grande, Lucia raggiunge la zona delle giostrine, all’esterno del parco, che si trovano all’altezza di una delle uscite posteriori del grande centro, nell’ala in cui sono diversi i fast-food che nei weekend sono presi d’assalto dai giovanissimi. È pomeriggio inoltrato e nel primo giorno di dicembre è già buio ormai. Nel cortile nei pressi delle giostre Lucia e il ragazzino scambiano qualche parola, poi sarebbe arrivato anche l’amico e lì sarebbero cominciate prima le avances sessuali, alle quali la giovanissima si sarebbe sottratta, quindi le violenze.

Al momento i carabinieri di Quarto procedono con tutte le cautele del caso. Alle sue amiche di scuola Lucia ha inviato alcuni messaggi audio su Whatsapp in cui ha raccontato l’accaduto. La dodicenne frequenta una scuola media di Lago Patria e la notizia della violenza sessuale che sarebbe avvenuta sabato scorso è diventata di dominio pubblico attraverso il passaparola nelle chat delle mamme. La madre di Lucia, invece, ha provato in questi giorni a depotenziare il caso parlandone con gli altri genitori, probabilmente per proteggere la figlia giovanissima. A quell’età le parole spregevoli dei ragazzini possono essere pietre scagliate con una violenza difficile da attutire. Ma la mamma di Lucia ha presentato immediatamente una denuncia per violenza sessuale e ora i carabinieri vogliono vederci chiaro. La dinamica è tutta da chiarire, il confine tra rapporti consenzienti, un gioco troppo spinto tra ragazzini e atti di violenza resta labile. Solo dopo aver appurato esattamente i fatti i carabinieri faranno eventualmente scattare i provvedimenti di legge nei confronti dei due presunti violentatori. Come tristemente accade nei casi di violenza, pur se ancora non accertata, i commenti di molte mamme hanno fatto subito passare la vittima per responsabile. Se qualche signora compatisce la ragazzina, gli altri commenti sono quelli ferocemente taglienti che vanno dal «se l’è cercata» a «lei indossa spesso la minigonna». Ciò che ora bisognerà appurare è se Lucia abbia effettivamente avuto rapporti e, soprattutto, se sia stata costretta con la forza a subirli.

Non appena appreso dell’accaduto la madre della ragazzina ha portato Lucia in ospedale per farla visitare. Per i casi di violenza si procede con un apposito protocollo, il Codice rosa, che prevede l’intervento di sanitari specializzati in un massimo di 20 minuti, assistenza psicologica immediata per evitare che chi ha subito abusi sessuali possa avere ripensamenti nel denunciare. Trattandosi di dati sanitari come è giusto che sia – c’è riserbo assoluto sull’esito delle visite e se dunque le violenze ai danni della ragazzina siano state appurate o meno. Per ora ciò che è certo oltre al chiacchiericcio tra mamme è quella denuncia presentata ai carabinieri e su cui i militari dell’Arma sono chiamati a procedere in fretta.

Continuiamo a dire ai ragazzi di fare molta attenzione al modo in cui utilizzano app di messaggistica, social network e chat. Dietro allo “schermo nero”, non sappiamo mai chi può esserci e quali sono le intenzioni reali. Attenzione a cosa inviate, e soprattutto agli inviti che vi vengono fatti, anche se pensi di conoscere la persona con chi stai chattando. Abbiate il coraggio di parlare e denunciare quando vi vengono proposte cose come: incontriamoci, mandami foto hot, facciamo una videochiamata erotica ecc.

Proteggete la vostra vita e la vostra immagine. Voi Valete!

Fonte: https://www.teleclubitalia.it/180069/quarto-nuovo-bimba-di-giugliano-violentata-da-due-ragazzi-col-trucco-di-whatsapp/?fbclid=IwAR0NxSPbouwooQ5bflUhFRWF1O18efajkvqTpbbX-Y1oF5mK3gO08Z3qc9w

Fonte: https://internapoli.it/ragazzina-violentata-centro-commerciale-quarto/

Vincenzo Abbate

www.adolescenzeestreme.it

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