Un anno di ThisCrush, il sito per i messaggi anonimi che piace ai ragazzi e spaventa i genitori

5 Settembre 2018 Vincenzo Abbate

Un anno di ThisCrush, il sito per i messaggi anonimi che piace ai ragazzi e spaventa i genitori

Un anno di ThisCrush. Lanciato nel 2016, è diventato popolare lo scorso autunno quando gli adolescenti hanno cominciato ad associare la piattaforma ai loro profili Instagram. Il consiglio della Polizia postale: “Inutili i divieti, l’educazione è l’unico modo di evitare gli abusi”

Si scrivono di tutto, soprattutto quello che non direbbero mai mettendoci la firma. Ti amo, ti odio, me la pagherai. Coraggiosi e cattivi come si può essere solo dietro uno schermo, per di più coperti dall’anonimato. Ecco perché ThisCrush, il sito dei messaggi senza nome, da un anno piace tanto ai ragazzi quanto preoccupa i genitori. Un anno di confessioni, pettegolezzi, insulti. Una parabola iniziata lo scorso autunno e ancora in ascesa, quella che vede protagonista questa piattaforma lanciata nel 2016 che ha conquistato adolescente dopo adolescente, fino a diventare tra le più gettonate dai giovani italiani. Quella in voga negli oziosi pomeriggi d’estate e poi tra i banchi di scuola, per dichiarare il proprio amore al vicino di cartella, mantenendo fede al proprio nome, ThisCrush, che in italiano suona come “Questa cotta”.

COME FUNZIONA

Anche se non esistono stime ufficiali sulla diffusione, e la stessa genesi della piattaforma è misteriosa, non è difficile imbattersi su Instagram in profili che rimandano a ThisCrush. Basta cliccare su un link per venire dirottati su una semplice bacheca colorata dove chiunque può lasciare un “QuickLike”, cioè un generico apprezzamento, e inviare un commento anonimo scegliendo tra due opzioni: scriverlo in privato, rendendolo visibile solo al destinatario, o postarlo pubblicamente sulla bacheca aperta a tutti. Per spedirlo non è necessario essere iscritti, mentre per riceverlo sì. Una procedura che richiede pochi minuti, l’inserimento di un nome utente, una password e una email. Il passo successivo è far conoscere la propria pagina ThisCrush agli amici, il modo migliore? Aggiungerla alla descrizione dell’account Instagram. Proprio la perfetta simbiosi con il social delle foto, che oggi conta un miliardo di utenti attivi al mese, ne è stata la chiave del successo. Con i messaggi ricevuti che vengono fotografati per poi essere condivisi, spesso come Storie, i contenuti effimeri della durata di ventiquattr’ore, e così nuovamente visualizzati, nonché commentati. Questa volta con nome e cognome.

IL RISCHIO BULLISMO

Ma tra gli “I like you” e i “Sei bella”, ecco comparire anche domande impertinenti “Con chi vai a letto?”, “Sei ancora vergine?”, e poi le offese “Sei un cesso”, “Perché non sparisci?!”. Perché l’anonimato libera, nel bene e nel male. Lo pensano i ragazzi, desiderosi di potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa e al tempo stesso curiosi dell’opinione dei coetanei. E lo pensano mamme e papà preoccupati di veder finire i propri figli vittime dei bulli da tastiera. E sebbene ThisCrush consenta a chi lo usa di non ricevere messaggi senza firma, l’opzione di rado viene presa in considerazione. Conoscere il giudizio degli altri quando non sono costretti a metterci la faccia: è proprio questo l’attrattiva di strumenti del genere, di cui ThisCrush è solo l’ultima espressione.

ANONIMATO CHE PASSIONE

Piattaforme che consentono l’invio di messaggi in incognito non sono, infatti, una novità nel panorama hi-tech. Ma storia ricorrente ed effimera. È il caso di Sarahah, l’applicazione che ha fatto il botto nell’estate 2017: 15 milioni di download e 300 milioni di testi spediti evitando d’esporsi in prima persona. Sembrava destinata all’eternità, è durata una stagione. Prima ancora è stata la volta di Ask.Fm, il social delle domande impertinenti finito nella bufera perché collegato a diversi episodi di bullismo dal tragico epilogo. Anche questo passato di moda. Una costante da Whisper a Yik Yak fino a ThisCrush: l’ultimo arrivato che, di certo, non sarà l’ultimo.

COME DIFENDERSI

Da qui l’inutilità di ogni divieto. “Educare i ragazzi è, invece, l’unico modo efficace per evitare gli abusi“, commenta Nunzia Ciardi, capo della Polizia postale e autrice di un libro sul rapporto tra giovani, genitori e la Rete (Con lo smartphone usa la testa, Sperling & Kupfer). “Chi li subisce, deve sempre denunciare. Mentre, dall’altra parte, si deve capire che è possibile risalire agli autori dei messaggi. Pensare di poter scrivere di tutto, senza prendersi alcuna responsabilità, è solo un’illusione. Quindi se possiamo ancora sorridere su un’ingenua dichiarazione d’amore, insulti e minacce sono veramente gravi“.

 

fonte: https://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2018/08/31/news/un_anno_di_thiscrush_il_sito_per_i_messaggi_anonimi_che_piace_ai_ragazzi_e_spaventa_i_genitori-205317619/

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